Desidero dedicare questo mio libro sul massimo scrittore che ha parlato di guerra, rappresentante dell’autentica anima russa pacifista e cristiana, ai martiri del popolo ucraino aggredito oggi da altri russi che Lev Tolstòj avrebbe condannato.
Massimo Trifirò.
Lev Nikolaevič Tolstòj, il grande scrittore russo, uno dei giganti della letteratura mondiale, una notte decide di sottrarsi alla sua vita precedente di agi e di onori, ma anche di sospetti e sofferenza, e di fuggire da tutto e da tutti.
Specie da sua moglie Sof’ja Andréevna che non lo capisce, lo opprime, non ha più fiducia in lui.
Ogni famiglia infelice, aveva scritto Tolstòj in Anna Karenina, è infelice a modo suo, e la sua lo aveva angustiato al punto da doversi salvare sottraendosi al dolore che lo soffocava.
In treno, forse alla fine diretto addirittura in Italia, lo accompagna il suo medico, Duschan Petrovič Makovickij, e Aleksandra L’vovna, una delle figlie, la sua amata Saša.
Lev non sa ancora che quello è il suo ultimo viaggio e che sta andando incontro alla morte.
Lo scrittore sta male, è debole, febbricitante. Allora il treno viene fermato nella sperduta stazione di Astàpovo, nel mezzo del nulla innevato della vasta steppa russa.
Sarà lì che, ospitato dal capostazione Ivan Ivanovič Osolin, il gigante in fuga trascorre in un letto le sue ore estreme, spesso delirando o perdendo conoscenza.
Però chi è intorno al vecchio in agonia, ripensando al suo grande racconto La morte di Ivan Il’ič, considera che, per chi come lui ha lasciato memoria di sé nella Storia, la morte non è mai definitiva. Di lui rimarrà traccia nelle sue opere, che supereranno l’abisso del tempo e rappresenteranno per l’Umanità un sollievo alla fatica di vivere e un conforto al terrore dell’essere comunque mortali.
Massimo Trifirò è nato e vive a Lecco, della quale è Cittadino Benemerito. È lo scrittore che ha dedicato più pagine di narrativa alla sua città. È laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Storia. Fin da giovane è stato attratto dalla scrittura, alla quale si è costantemente dedicato durante tutta la sua vita.
Ha collaborato a giornali nazionali, regionali e locali, nonché a riviste nazionali. Oltre che di numerosi interventi sui periodici, è autore di decine di libri di diversa categoria: antologie di racconti, romanzi di spionaggio, comici e di genere fantastico, biografie religiose, studi evangelici, rievocazioni storiche in forma saggistico-narrativa, dialoghi filosofici, raccolte di aforismi, antologie poetiche, libri di satira politica a fumetti.
Le sue opere più importanti sono una rivisitazione de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni (“Il manoscritto graffiato”, 2010) e un romanzo-saggio sulla Passione di Cristo (“Gulgalta”, 2018).