Ogni civilizzazione è bella per come è cresciuta. Migliorabile, certo, ma ormai talmente strutturata in un determinato modo che cercare di renderla simile a un’altra, o differente da ciò che è sempre stata, non può che significare volerla distruggere dalle fondamenta. Le società non si replicano: se le si snatura, semplicemente muoiono. Sia nel luogo di conquista, badate, che in quello di origine. Nel quale a quel punto la gente cesserà di essere se stessa, fosse solo perché sarà terrorizzata dalla possibile vendetta degli assoggettati. L’invasione, la prevaricazione, portano alla morte di tutto, non alla fratellanza tra uomini diversi.
È l’11 settembre 1683. Maometto IV, regnante a Costantinopoli, affida al condottiero Kara Mustafà il compito di conquistare l’Europa, di assediare la Vienna dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo e in ultimo di calare in Italia per fare della sede della Cristianità le scuderie del sultano, cioè per snaturare la millenaria civilizzazione occidentale.
Il libro racconta il fallimento della strategia della Sublime Porta ottomana, il cui potente esercito verrà fermato alle porte della capitale austriaca da una coalizione di quasi tutti i regnanti europei e del papa Innocenzo XI, riuniti dall’opera di convincimento del monaco Marco d’Aviano.
La battaglia decisiva si svolgerà nel primo dei tre 11 settembre che hanno segnato la memoria, al quale seguiranno quello del colpo di stato in Cile del 1973 e dell’attacco alle Twin Towers di New York del 2001. Oltre che una puntuale ricostruzione storica, il racconto degli eventi è soprattutto l’occasione per una riflessione sugli avvenimenti del nostro presente a proposito di emigrazione di massa, di incontri di popoli differenti per antica tradizione e delle difficoltà, o delle prospettive, che comportano.
Massimo Trifirò è nato e vive a Lecco, della quale è Cittadino Benemerito. È lo scrittore che ha dedicato più pagine di narrativa alla sua città. È laureato in Scienze Politiche con specializzazione in Storia. È autore di numerosi articoli e libri di diverse categorie: racconti, romanzi di spionaggio, di genere comico e fantastico, biografie storiche e religiose, saggistica (studi evangelici, rievocazioni storiche, dialoghi filosofici), antologie poetiche, aforismi, satira politica a fumetti. Le sue opere più importanti sono una rivisitazione de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni (“Il manoscritto graffiato”, 2010) e un romanzo-saggio sulla Passione di Cristo (“Gulgalta”, 2018).
Ti potrebbero interessare anche:
Scusate il ritardo mentale
“Al posto dello psicologo sto pagando uno stupido: quando la mia autostima è bassa mi fa sentire automaticamente più intelligente.”“Prima
Attacchi colitici
“Ogni tanto torna la voglia di un capo autoritario: l’uomo sòla al comando.”“Il voto non ha nulla di diverso dal
Amore un corno
“Io non sono gelosa. Qui lo dico e qui lo lego.”“Fare la finta scema è il metodo migliore per attirare
Oggi mi sento asociale
“È meglio stare sui coglioni a molti che piacere a molti coglioni. ”“In tempi di coronavirus, lui e lei portano
Di tutto un porco
“A volte si alza anche ai morti. È l’effetto delle pompe funebri.”“È meglio alzarsi dal letto dopo un sonno ristoratore
Con il dovuto dispetto
“Il reddito di cittadinanza e lo stipendio dei pubblici dipendenti hanno la stessa funzione assistenziale: però almeno nel primo caso
La supposta è dentro di te
“Molte donne amano mettersi in casa un animale. Per questo a volte si sposano.”“Il sadico è uno che ha sempre