Nei tre racconti brevi che compongono questo libro, le protagoniste – Miralda, Alice, Noemi – sono tutte sulla soglia di quella delicata fase dell’esistenza che è l’adolescenza. E ognuna la oltrepassa mettendo in gioco un proprio nucleo prezioso e profondo, che si rivela in grado di traghettarle verso nuove esperienze.
Miralda è una ragazzina che si confronta con una identità in via di formazione, che deve integrare l’appartenenza ad una cultura “diversa”, dove l’essere ragazza può ancora oggi essere occasione di discriminazione. Il confronto avviene attraverso le relazioni importanti che Miralda ha con le sue coetanee, e mediante l’esecizio di due forze vitali importanti: la spinta verso una libertà personale e la necessità di acquisire una nuova consapevolezza della propria crescita.
Alice è una bambina che frequenta l’ultimo anno della scuola primaria: curiosa, sempre pronta a farsi e fare domande. Alice esprime la sua capacità di interrogarsi in questo momento attuale, ovvero “in tempore Covid”. Inizia così un percorso che la porterà, da una fase iniziale in cui cerca nel mondo la presenza del virus, per conoscerlo e comprenderlo, a successivi cambiamenti, che le daranno la chiave di prospettive inaspettate.
Ombra è la cagnetta di una ragazzina, Noemi, che scopre il suo bisogno profondo di sentirsi in connessione con la natura, attraverso il rapporto intenso e delicato che costruisce con la sua silenziosa e vigile compagna a quattro zampe. È, il loro, un rapporto che offre la possibilità di esplorare sintonie e corrispondenze, nutrito da una cura e un rispetto che sono i veri cardini di questa speciale amicizia.
Cristina Coari, nata a Milano, si è trasferita a Firenze per frequentare la facoltà di Filosofia. Lavora come insegnante nella Scuola Primaria, ed è cofondatrice dell’Associazione L’Aleph, Libera Associazione Ludica Educativa Philosofica. Da vari anni partecipa al progetto laboratoriale di Philosophy for Children, “Impariamo a Pensare”, presente nelle scuole di Firenze attraverso la proposta formativa de “Le chiavi della città”.
La sua ricerca personale, attraverso l’insegnamento e la scrittura, si muove intorno al valore della “capacità di domandare in un contesto comunitario”, vista come competenza critica necessaria per operare reali cambiamenti in se stessi e nel mondo.
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